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In un sistema di irrigazione interrato, gli irrigatori sono inseriti in un alloggio appositamente creato che sta al di sotto del livello del suolo. Essi fuori escono al momento dell’irrigazione perché un sistema a molla fa si che la pressione dell’acqua in uscita fa elevare leggermente gli irrigatori, che sarà così leggermente visibili, ma poi ritornano all’interno del loro comparto una volta terminata l’irrigazione. La presenza di irrigatori a scomparsa è una caratteristica davvero interessante per chi ha a cuore il mantenimento dell’armonia del proprio giardino. Certo, l’introduzione di un impianto troppo visibile ed invasivo sarebbe davvero negativa per l’estetica dell’ambiente. La possibilità, invece, di utilizzare, previo lavori di installazione, un impianto a scomparsa che presenta degli irrigatori non visibili è una opzione da considerare assolutamente. Gli irrigatori a scomparsa possono appartenere, principalmente, a due categorie: quelli statici e quelli dinamici. Gli irrigatori statici differiscono da quelli dinamici per il fatto di non presentare alcun movimento. Essendo stabili essi hanno una gittata abbastanza limitata che arriva ad un massimo di 5 metri d’estensione e si adatta perfettamente a quegli ambienti non molto ampi. Gli irrigatori dinamici invece hanno un raggio di coprenza molto elevato grazie al movimento compiuto dagli ugelli, o testine posti sull’irrigatore. I fatto che essi si muovano allungano sensibilmente l’area irrigata, tanto è vero che la gittata può andare da un minimo di 15 metri ad un massimo di 30. Anche gli irrigatori a scomparsa dinamici sono caratterizzati dal sistema pop-up, ovvero essi sono installati a scomparsa sotto il livello del terreno per poi elevarsi e fuoriuscire quando l’impianto è in funzione e ritornare all’interno dello scavo una volta terminata.
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A seconda della testina che si sceglie di utilizzare per gli irrigatori presenti nel proprio impianto interrato l’angolazione e la portata dell’acqua saranno differenti. È opportuno, dunque, fare i dovuti calcoli e scegliere in base ai dati ottenuti quale sarà l’opzione migliore in modo che l’area sarà perfettamente irrigata e non vi saranno sprechi inutili di acqua. Gli irrigatori dinamici a scomparsa funzionano per mezzo di una turbina e per questo motivo vengono anche chiamati irrigatori turbo dinamici. Per quanto riguarda i materiali utilizzati per questo tipo di accessori di irrigazione, quello più utilizzato è, senza dubbio, l’acciaio inox in quanto garantisce la massima resistenza all’usura e allo stesso tempo è assolutamente immune a fenomeni di ossidazione e dunque di ruggine che potrebbe pregiudicarne il buon funzionamento. Altre parti come le guarnizioni, che contribuiscono ad evitare sprechi di acqua, sono realizzati in gomma.
Gli irrigatori dinamici come quelli statici possono essere installati sia sulla linea centrale che su quella secondaria dell’impianto. Essi, come già detto altre volte sono assolutamente impercettibili e non rompono l’equilibrio estetico del giardino. Il loro montaggio avviene nello stesso momento in cui l’intero sistema di irrigazione viene assemblato e installato. Nel giardino devono essere fatti dei lavori abbastanza invasivi, previa la realizzazione di un progetto che fornirà le linee guida dei lavori. la prima fase è quella della realizzazione dello scavo di massimo 20 centimetri in cui verranno sistemati i tubi e gli irrigatori. Lo scavo, con dentro l’impianto, verrà in seguito coperto in modo da non far scorgere la presenza di alcun sistema di irrigazione.
Un impianto di irrigazione interrato è costituito da tubature e irrigatori posizionati al di sotto della superficie del terreno. La scelta dell’irrigatore deve essere fatta in base alle dimensioni e alla forma dell’area da irrigare oltre che alla quantità d’acqua distribuita. Gli irrigatori a scomparsa possono essere statici o dinamici, soggiornano sottoterra e entrano in funzione quando la forza dell’ acqua li spinge ad uscire al di fuori dal terreno. In commercio ne esistono svariati modelli che si differenziano in base al tipo di testina utilizzato. Proprio dalla testina dipenderà l’angolazione del getto e la portata. Essi sono anche definiti irrigatori a turbina o turbodinamici perché dotati di una turbina (motore che crea l’effetto di rotazione) che conferisce una maggiore potenza al getto d’acqua.
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