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La semina di un prato è un’operazione abbastanza complessa nella misura in cui la crescita di una pianta è sottoposta costantemente a numerose incognite e imprevisti di natura esterna. Di certo, non è sempre vero che bisogna avere il pollice verde per poter realizzare una coltre fitta di erba nel proprio giardino, ma basta seguire pochi ma utili consigli per poterlo fare al meglio. La prima cosa da tenere ben a mente è che non tutti i semi sono adeguati a tutti i terreni. Vi sono delle specifiche erbe, e di conseguenza specifici semi, che trovano le condizioni ideali per germinare soltanto in terreni di un certo tipo e in una situazione climatica appropriata. Sulla base di queste considerazione si può affermare con certezza che per seminare un prato bisogna utilizzare un terreno appropriato al tipo di semi che si intende piantare, ma allo stesso tempo, i semi del prato devono essere scelti in base all’utilizzo che se ne vuole fare e alle condizioni climatiche del luogo scelto alla semina.
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Se si ha intenzione di piantare un prato, prima di procedere alla semina vera e propria, è necessario compiere alcune operazioni che devono precedere assolutamente la crescita dell’erba. se fatte in un secondo momento, il prato potrebbe essere danneggiato. Queste operazioni sono, ad esempio, la realizzazione di un impianto di irrigazione sotterranea che può avvenire solo scavando e smuovendo il terreno. Anche la realizzazione di un sentiero e di zone piastrellate, piuttosto che il riservare una certa area del giardino alla crescita di alberi e piante a fusto alto o ancora all’installazione di gazebo ed altre strutture, devo essere preventivate e realizzate prima della semina. Una volta compiute tutte le operazioni citate, o parte di esse, si può cominciare a dedicarsi alla semina. Questo processo deve avvenire necessariamente in periodi dell’anno ben definiti, in genere ogni seme o miscela di semi ha un proprio periodo ideale di innesto. In genere l’intero processo di semina, germinazione e crescita dell’erba ha un tempo che si aggira intorno ad un anno, ma anche in questo caso molto dipende dal tipo di seme e dunque di prato che si vuole realizzare.
Prima di piantare i semi è necessario lavorare il terreno, zapparlo, smuoverlo con gli strumenti opportuni, aggiungere materiale organico se necessario. Il terreno zappato e arricchito deve essere, poi, livellato e appiattito e lasciato a riposo qualche giorno. Dopo questa prima fase è possibile passare alla semina. In linea di massima i periodi più indicati sono quelli caratterizzati da condizioni climatiche e temperature più miti come l’autunno o la primavera, anche se molto dipende, come già detto precedentemente, dal tipo di seme seminato. I semi possono essere piantati sia manualmente che con la seminatrice. Se si sceglie la via più tradizionale della semina manuale, si consiglia di mischiare le sementi alla sabbia così da rendere più omogenea la miscela da spargere sul terreno. Distribuiti i semi è la volta del loro interramento con l’ausilio di un rastrello e di un po’ i terriccio con cui ricoprirli. Fatte queste operazioni si dovrà passare, ovviamente, all’irrigazione che dovrà essere effettuata in maniera delicata altrimenti i semi rischiano di muoversi dal loro sito. Dopo l’innaffiatura il prato sarà lasciato a riposo per circa due settimane stando attenti a non calpestarlo. Nel giro di poche settimane spunteranno i primi fili di erba che non dovranno essere tagliati fino a che non avranno raggiunto circa 10 cm di altezza. Prima del taglio però si consiglia di passare un rullo così da compattare l’erba.
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